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lunedì 4 maggio 2009

A L’Aquila



Anche se Erika probabilmente s'arrabbierà, voglio pubblicare questa sua poesia che ha scritto molto prima del terremoto e che trovo più attuale che mai:


A L’Aquila
(di Erika M.)

Oh L’Aquila
Oh mia patria mia terra!
Qui lontano da te e dalla mia gente
sboccia la mia nuova vita
ma è da te che vola il mio pensiero
è a te che si rivolge il mio cuore
A te lascio le cure di mia madre e di mio padre
a te affido il mio amore
che è pure la mia gioia e il mio dolore
La mia vita e la mia morte
Il mio amante

Chiedimi di tornare
oh L’Aquila
e io da te ritornerò
Ogni notte che piangerai
verrò ad asciugare le tue strade
Ogni inverno che gelerai
verrò a scaldare i tuoi quartieri

Parlami
oh L’Aquila
Di quei quattro cantoni
dove lì è il tuo cuore, il tuo centro
e dove lì è anche il mio
E di Piazza Palazzo
dove il futuro dei giovani
siede su quelle panchine
E del tuo novantanove
che fa pensare che tu fossi così povera
da non poter arrivare a cento

Parlami
oh L’Aquila
parlami adesso che sono lontana
come quando t’ero in mezzo

E un giorno
quando i miei occhi non potranno più ammirarti
da te tornerò per non lasciarti mai più
Sotto di te metterò radici
E tu su di me continuerai a crescere.

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