E Piero Scacchi, il destinatario del santino, in che modo potrebbe aiutare il prete?
A Piero piacciono i racconti, è senz'altro la persona più indicata per entrare nella psicologia dei personaggi, e così ci accompagna in un viaggio che fa da corollario, iniziando in una clinica psichiatrica per poi continuare tra suocere assassine.
"Attento a ciò che desideri" potrebbe essere il motto di un sito internet, mentre delle semplici parole potrebbero trasformarsi in uno strumento atto a decretare la fama e il successo altrui.
Una corsa affannosa per sfuggire a una condanna sommaria ci squasserà il petto, presagi che vengono dal cielo potrebbero confonderci e mettere in discussione la nostra fede e, ancora, ciò che fino a un attimo prima rappresentava il nostro ideale potrebbe rivelarsi una verità troppo banale per volerla accettare.
Ci chiederemo se Sophie sia una vittima sacrificale o pioniera di una nuova era. Percepiremo in maniera palpabile il senso di colpa di Renaud e l'ossessione per un sex symbol, e soprattutto capiremo quando quella che agli altri sembra follia diventa la consapevolezza del male che affonda le sue radici fino a toccare punti profondi.
Pregare per un innocente, è questo che vuole si faccia Don Michele. Tuttavia, dopo aver letto l'intero libro, avremo molti dubbi in più: ci chiederemo se la vittima è sempre innocente in quanto vittima o se talvolta è più colpevole del suo assassino. Piero Scacchi comprende, il motivo della reticenza del "colpevole" è sotto i suoi occhi, innocenza e colpevolezza diventano due concetti suscettibili di diverse interpretazioni, si intersecano, si intrecciano fino a confondersi.
Andrea Borla, il curatore, ha abilmente introdotto una sorta di preparazione all'epilogo, traccia una rotta, e tutti gli autori assolvono egregiamente il loro compito, attenendosi rigorosamente al tema del verso. Nessun racconto è l'inizio o il prosieguo di un altro, nessuna storia somiglia a un'altra e questo fa sì che l'attenzione del lettore sia sempre desta. Percorriamo l'itinerario costruito per noi con emozione, riflettiamo sui temi scottanti trattati e l'ultimo titolo, Amen, lo lasciamo un attimo sospeso, lo pregustiamo e nello stesso tempo avvertiamo il doloroso senso del distacco.
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